Come molti di voi sapranno la 32° America’s cup di quest’anno, edizione svoltasi nelle meravigliose (e a volte poco ventose…) acque al largo di Valencia, è terminata…che tristezza!!! Vi confesso che non mi aveva mai entusiasmato poi più di tanto, vuoi l’orario impossibile della prima avventura di Luna Rossa, vuoi la sua seconda e tragica spedizione…ma quest’anno è cambiato tutto…
Ho perso veramente poche regate, quelle d’avvicinamento parecchie, ma della fase finale poche, lo giuro… Che emozioni!!! Restare attaccato al televisore era una cosa che non mi capitava da parecchio e col tifo ho scoperto che la vela è veramente uno sport fantastico, uno sport dove hai come campo di gara il mare e come sfondo l’orizzonte… Che bella la vela!!!
E oggi è finito tutto. Gli svizzeri di Alinghi, il defender della Coppa, hanno mandato a casa i grandi sfidanti, i temibili kiwi neo-zelandesi, elo hanno fatto al termine di una regata incredibile, dove è successo di tutto… Ma il mio intervento, misero come al solito, non voleva essere una sviolinata sulle molteplici meravigliose sfaccettature di questa avventura, ma bensì cercare di piantare in voi un seme, quello della rabbia agonistica, quella pura scarica che quando arriva ti folgora, quella cosa che, in questo caso, ti farebbe alzare dalla sedia e spalancado la bocca gridare: “Ma come fanno degli orologiai, per non dire cioccolatai, gente che il mare lo vede solo in cartolina, ma che con i miliardi che hanno se lo potrebbero comprare, a vincere la coppa del mondo della vela, il più antico Trofeo del globo terracqueo???”.
Non me lo so spiegare, come dice una canzone… ma una cosa la so, che per l’ennesima volta, noi Italiani, popolo di poeti e navigatori, ci attachiamo al tram, del vincente, ma pur sempre un tram…
a dire la verità dopo l’uscita di luna rossa non ho più visto un gran che, ma più che altro che visto che un tipo mi ha insegnato le tecniche di sfida della velo ero proiettata bene sul team prada…e mel’hanno fatto fuori(anche se gli americani gli abbiam fatti neri!!!)